Quattro ragazzi del liceo Morin di Mestre scoprono le nuove “sorgenti dell’universo”
Articolo apparso su La Nuova Venezia di Lunedì 3 ottobre 2022
Dai banchi di scuola alla ricerca scientifica, un gruppo di studenti del Morin appassionati dell'universo e delle stelle, scopre delle nuove sorgenti astrofisiche.
Quattro studenti del liceo Morin di Mestre, presi per mano dal professor Michele Doro, hanno identificato una cinquantina di nuove sorgenti astrofisiche chiamate con il nome in codice "LSsum” che segue le iniziali del nome della scuola Liceo Scientifico Statale Ugo Morin, che adesso ne va a dir poco fiero.
Ma andiamo con ordine. La scoperta scientifica va inquadrata all'interno del Pcto (Percorsi per Competenze Trasversali e Orientamento), il programma del Miur che ha rimpiazzato l'Alternanza Scuola Lavoro.
Il Dipartimento di Fisica e Astronomia Galilei dell'Università di Padova offre diversi percorsi alle scuole di diversi ordini e grado del Veneto. Nel 2021, è stato promosso dal professor Michele Doro, mestrino, docente di Fisica all'Università patavina, un percorso che ha coinvolto quattro studenti del Liceo Scientifico Statale Ugo Morin di Mestre, mentre a coordinare le attività della scuola sono state Arianna Boldrin e Alice Scelsi.
I ricercatori in erba sono Laura Fronte, Brando Mazzon, Francesco Metruccio e Nicolò Munaretto.
Il progetto ha portato alla scoperta di 54 nuovi possibili sorgenti “Blazar”, scoperta presentata a una conferenza internazionale sui raggi cosmici a Napoli, tanto che è stato estratto un articolo scientifico che vede la firma dei 4 studenti oltre che dei ricercatori coinvolti Paolo Giommi, Ilaria Viale, Ulisses Barres de Almeida e lo stesso Michele Doro.
LE SORGENTI ASTROFISICHE Ma cosa sono i cosiddetti "Blazar?”. I Blazar sono tra le sorgenti astrofisiche più energetiche nel cielo.
Si possono formare quando una grande quantità di materia si accumula ruotando attorno ai buchi neri supermassicci (come quello delle galassia M87, divenuto famoso nel 2019 per essere il primo ad essere "fotografato"). Enormi quantità di materia vengono “bruciate” ed espulse lontano dal buco nero in forma di “getti” di particelle e radiazione che possono propagarsi per migliaia di anni. Non tutti i blazar sono conosciuti.
La ragione sta nel fatto che essi emettono a tutte le lunghezze d'onda, dalle onde radio ai raggi gamma passando per l'emission X e ottica. Tuttavia, non è sempre automatico associare le varie lunghezze d'onda in quanto le misure sono ottenute da un gran numero di strumenti con caratteristiche diverse.
IL PORTALE DELL'AGENZIA SPAZIALE La ricerca è stata svolta attraverso il portale Open Universe, sviluppato inizialmente dall'Agenzia Spaziale Italiana e ora sotto il patrocinio dell'Unoosa (Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico) che ha lo scopo di raccogliere il maggior numero di dati astronomici per distribuirli gratuitamente a ricercatori e cittadini di tutti i paesi, per aumentare la diffusione della scienza a portare avanti ricerche di vero interesse scientifico.
IL NOME DEL LICEO DI MESTRE Agli studenti sono stati consegnate 198 coordinate atmosferiche, e dopo un breve training al Dipartimento di Fisica e Astronomia, è stata insegnata la procedura di ricerca tra cataloghi e di associazione.
Guidati dai ricercatori, i 4 studenti sono riusciti in breve a identificare 54 nuove sorgenti all'interno delle 198. Come di prassi con le nuove scoperte queste sorgenti sono state chiamate con il nome in codice Lssum che segue le iniziali del nome della scuola Liceo Scientifico Statale Ugo Morin.
«Quest'esperienza» raccontano gli studenti, «è stata un'opportunità fondamentale per crescere come persone, ci ha dato la possibilità di vedere da vicino l'ambiente della ricerca e a capire cosa significhi veramente lavorare in un Ateneo. Grazie a questa occasione ora sappiamo che un giorno vorremmo anche noi avere una carriera come ricercatori».
Il progetto continuerà nel 2022 con la proposta di ulteriori osservazioni di controllo su questi candidati e se approvato, mentre i quattro studenti voleranno alla conferenza internazionale su Open Universe che si svolgerà alla New York University di Abu Dhabi nei primi mesi del 2023.--
MARTA ARTICO